Chiesa di San Giusto Vescovo

Piazza Vittorio Veneto

Un vero e proprio tuffo nella storia dell'arte e della fede, la Chiesa di San Giusto è custode di storie millenarie e di un fascino senza tempo.

Tra fede e leggenda

Una chiesa maestosa, le cui origini affondano tra il IX e il XII secolo, posizionata di fianco alla Chiesa di San Michele Arcangelo, non è solo un edificio sacro, ma in ogni angolo si legge un pezzo di storia.
Intitolata a San Giusto, vescovo di Volterra, la sua origine è legata alla leggenda dei vescovi esuli africani, San Giusto, San Cerbone, San Fiorenzo e San Regolo, che nel VI secolo sbarcarono nella Val di Cornia, lasciando un'impronta indelebile in tutta la vallata.

Non è un caso, infatti, se San Fiorenzo è patrono di Campiglia Marittima e la Cattedrale di Massa Marittima è dedicata a San Cerbone.

Un tempo fu cattedrale

La Chiesa, un luogo così importante da essere, per un periodo, perfino una cattedrale.
Grazie ai recenti studi sappiamo che la Chiesa di San Giusto ricoprì proprio questo ruolo durante il delicato passaggio tra l'antica sede vescovile di Populonia e l'attuale di Massa Marittima.

Un'attestazione del 923-924 la menziona già come "Ecclesia S. Justi" nel distretto di Cornino, identificato con l'area di Suvereto. Il centro e il potere di un'epoca lontana.

La sua struttura

La facciata a capanna, il suggestivo portale e il rosone quadrilobato, con la sua decorazione a bande bianche e nere, sono le caratteristiche dello stile romanico toscano.
Ogni dettaglio, ogni particolare raccontano una storia di un’epoca diversa: dal portale romanico, con le sue decorazioni fitomorfe, la protome umana centrale e l'architrave ornato da un tralcio di vite, ai due leoni che poggiano sulle colonne laterali, custodi di busti umani. Un vero spettacolo per gli appassionati.

Tesori nascosti all'Interno

Ma la bellezza non si ferma all'esterno. Varcando la soglia, si è avvolti da un'atmosfera di pace e devozione.
Il magnifico fonte battesimale ottagonale in pietra scalpellata del XII secolo è un capolavoro di artigianato che testimonia secoli di battesimi e vita della comunità.

Oggi è incorniciato da un mosaico moderno realizzato dalla prestigiosa scuola vaticana di arte mosaica. Nel transetto sinistro è possibile ammirare un imponente organo a canne del 1718, uno strumento musicale che un tempo risuonava in un'altra chiesa e che ora arricchisce questo luogo di culto.

Per finire,
il campanile, un elemento distintivo che, pur avendo subito un restauro nel XIX secolo a causa di un fulmine, conserva ancora il suo fascino originale, testimone silenzioso di eventi e secoli.