
Palazzo Comunale
Indubbiamente, uno dei più significativi esempi di architettura civile medievale della Maremma.
La costruzione del palazzo comunale fu avviata nel XIII secolo, dopo la concessione della “ Charta Libertatis” (1201) alla comunità suveretana, da parte del feudatario Ildebrandino VIII degli Aldobrandeschi, conte palatino.
La funzione sarebbe dovuta essere quella di accogliere le magistrature del nascente comune.
Per la comunità adesso ci sarebbero state nuove esigenze ed è per questo che l’assetto dell’edificio si conforma secondo tali conformità. Sarebbe stata, dunque, la sede per imporre molte funzioni e responsabilità ai magistrati del popolo, tra cui quella di giudicare sulle controversie tra i membri della comunità.
Fu con l’atto del 1201, Suvereto divenne il primo libero comune della Maremma settentrionale ed i suveretani acquisirono una serie di importanti diritti tra cui la possibilità di acquistare e vendere e quella di accogliere nel castello nuovi abitanti.
Il palazzo comunale è sormontato da un antica torre, denominata oggi dell’orologio, ma un tempo era chiamata la torre della campana, che riuniva l’assemblea degli Anziani e costituiva uno dei più importanti punti di vedetta del piccolo centro.
L’ingresso è costituito da una breve ma ripida scalinata coperta da un loggiato aperto e sorretto da alcune colonne: la loggia dei giudici, da dove si usava emettere e pubblicare le sentenze e decisioni comunitarie.
La struttura attuale è la reinterpretazione nei secoli delle strutture duecentesche ed insiste su di un più antico nucleo abitativo. La caratteristica è il prevalente uso del legno, verosimilmente su di una casa a pilastro di tipo pisano collocabile cronologicamente nei primi anni del ‘200.
Grazie ad un’indagine conoscitiva, condotta dal dipartimento di archeologia dell’Università di Siena, sono emerse, nei locali al piano terra, tracce della più antica cinta muraria del castello databile alla seconda metà del XII secolo e che delimitava la parte nobile dell’abitato dove era collocata la Rocca.